Le montagne della follia

"Le montagne della follia" (At the Mountains of Madness) è un romanzo horror-fantascientifico scritto da H.P. Lovecraft nel 1931 e pubblicato per la prima volta a puntate sulla rivista Astounding Stories nel 1936. È considerato uno dei capolavori della narrativa lovecraftiana e uno dei testi più influenti nel genere horror cosmico.

Trama

Il racconto è narrato dal professor William Dyer, un geologo della Miskatonic University, che descrive una disastrosa spedizione in Antartide condotta nel 1930. Dyer, che racconta gli eventi dopo il loro svolgimento, cerca di dissuadere altre spedizioni scientifiche dal visitare la regione.

La scoperta

Durante la spedizione, il gruppo di esploratori scopre una catena montuosa colossale, più alta dell'Himalaya. Qui trovano i resti di un'antica città aliena, risalente a milioni di anni fa, costruita da creature conosciute come Antichi (Elder Things). I murales all'interno delle rovine rivelano la storia di questa razza, che dominava la Terra molto prima dell'umanità e che creò forme di vita, tra cui gli orribili Shoggoth, per servire come schiavi.

L'orrore nei ghiacci

Una squadra di ricercatori, guidata dal biologo Lake, esamina alcuni corpi ibernati degli Antichi, ma poco dopo il contatto con il campo base si interrompe. Dyer e un giovane assistente, Danforth, partono per indagare e trovano i corpi dei loro compagni brutalmente uccisi. Scoprono che alcuni Antichi si sono risvegliati e hanno ripreso il controllo della loro città.

Fuggendo sempre più in profondità nelle rovine, Dyer e Danforth scoprono che i veri orrori non sono gli Antichi, bensì gli Shoggoth, creature amorfe, mutaformi e senza coscienza, che un tempo erano schiavi degli Antichi e che ora si sono evoluti fino a diventare una minaccia incontrollabile.

La fuga e il trauma

Dyer e Danforth riescono a fuggire in extremis, ma Danforth vede qualcosa di talmente orribile che lo porta quasi alla follia. Lovecraft non lo descrive esplicitamente, aumentando il senso di mistero. Tornati in patria, Dyer racconta la loro storia, sperando che nessuno torni mai più in quelle terre maledette.

Temi principali

  • Orrore cosmico: l’umanità è insignificante rispetto all’immensità dell’universo e alle entità che lo popolano.
  • Scoperta proibita: la conoscenza che porta alla follia è un tema ricorrente in Lovecraft.
  • L'antichità e il decadimento: la città degli Antichi è simbolo della fragilità delle civiltà, persino quelle più avanzate.
  • Paura dell’ignoto: l’Antartide è rappresentata come un luogo misterioso e inospitale, perfetto per nascondere orrori cosmici.

Collegamenti con il Mito di Cthulhu

"Le montagne della follia" è profondamente intrecciato con il Mito di Cthulhu:

  • Gli Antichi hanno molte somiglianze con i Grandi Antichi, anche se non sono malvagi nel senso umano del termine.
  • Gli Shoggoth appaiono anche in altri racconti lovecraftiani e incarnano la paura della perdita di controllo sulla creazione.
  • Danforth, nel suo delirio, menziona la città di Kadath, un riferimento a La ricerca onirica dello sconosciuto Kadath.
  • Ci sono accenni a Yog-Sothoth e ad altre entità cosmiche.

Influenza culturale

Il romanzo ha influenzato diversi media:

  • Cinema: La Cosa (1982) di John Carpenter e Prometheus (2012) di Ridley Scott hanno forti influenze lovecraftiane.
  • Videogiochi: Bloodborne, Darkest Dungeon, Call of Cthulhu: Dark Corners of the Earth.
  • Letteratura: ha ispirato scrittori come Stephen King, Ramsey Campbell e Brian Lumley.

Adattamenti e progetti cinematografici

Il regista Guillermo del Toro ha tentato più volte di realizzare un film basato sul libro, ma il progetto è stato bloccato, principalmente per somiglianze con Prometheus e per la difficoltà di realizzare un horror cosmico mainstream.

Conclusione

"Le montagne della follia" è una delle opere più rappresentative del terrore cosmico di Lovecraft. Il senso di insignificanza umana, il mistero delle antiche civiltà e la paura dell’ignoto la rendono un classico imprescindibile per gli amanti dell’horror.