Gender pay gap e maternità

Il gender pay gap (divario retributivo di genere) è una delle questioni più discusse nell’ambito della disuguaglianza di genere nel mondo del lavoro. Uno dei principali fattori che contribuiscono a questo divario è la maternità, spesso descritta come il "maternity penalty" o "motherhood penalty".

1. La maternità come fattore chiave nel gender pay gap

Diversi studi dimostrano che il divario retributivo di genere non è uniforme lungo la carriera delle donne, ma si amplia notevolmente dopo la nascita del primo figlio. Questo fenomeno, noto come child penalty, comporta una serie di impatti economici e professionali.

Effetti della maternità sulla retribuzione

  • Riduzione delle ore lavorative: molte madri scelgono (o sono costrette) a ridurre l’orario di lavoro per conciliare la vita familiare e lavorativa.
  • Interruzioni di carriera: le pause per congedo di maternità o per la cura dei figli possono rallentare la progressione di carriera, facendo perdere opportunità di promozione e aumenti salariali.
  • Scelta di lavori meno remunerativi: per avere maggiore flessibilità, le donne tendono a spostarsi verso settori o ruoli meno pagati ma più conciliabili con la vita familiare.
  • Discriminazione diretta o indiretta: alcune aziende penalizzano (esplicitamente o implicitamente) le madri, considerandole meno disponibili per ruoli di responsabilità o promozioni.

2. L'effetto del "Motherhood Penalty" e il confronto con il "Fatherhood Bonus"

Mentre le madri spesso sperimentano una penalizzazione salariale, i padri tendono invece a beneficiare di un "fatherhood bonus", cioè un aumento della retribuzione dopo la nascita dei figli. Questo avviene perché gli uomini vengono percepiti come più affidabili e motivati economicamente quando diventano padri, mentre le donne subiscono uno stigma legato alla cura della famiglia.

Differenze di genere nei modelli di carriera

  • Gli uomini con figli hanno maggiori probabilità di ottenere aumenti salariali e promozioni.
  • Le donne con figli subiscono spesso una stagnazione salariale o addirittura un calo delle retribuzioni.

3. Differenze internazionali nel rapporto tra maternità e gender pay gap

L'impatto della maternità sul divario retributivo varia a seconda delle politiche di welfare e delle strutture di supporto presenti nei diversi paesi.

  • Paesi nordici (Svezia, Norvegia, Danimarca): offrono congedi parentali equamente distribuiti tra uomini e donne, riducendo l'impatto della maternità sulle carriere femminili.
  • Paesi anglosassoni (USA, Regno Unito): con meno protezioni per le madri, il gender pay gap è più marcato, soprattutto nelle fasi successive alla nascita dei figli.
  • Italia e Spagna: la carenza di servizi di supporto (asili nido pubblici, congedi parentali retribuiti per entrambi i genitori) amplifica la penalizzazione delle madri nel mercato del lavoro.

4. Possibili soluzioni per ridurre il gender pay gap legato alla maternità

Per mitigare l'effetto della maternità sulla retribuzione femminile, servono interventi su più livelli:

  1. Miglioramento delle politiche di congedo parentale: introdurre congedi di paternità obbligatori e ben retribuiti per riequilibrare la distribuzione del carico familiare.
  2. Accesso a servizi per l’infanzia: aumentare l’offerta e l’accessibilità economica di asili nido e scuole materne per favorire il rientro al lavoro delle madri.
  3. Flessibilità lavorativa per entrambi i genitori: promuovere modelli di lavoro flessibile (smart working, part-time per entrambi i genitori) senza penalizzazioni di carriera.
  4. Sensibilizzazione e cambiamento culturale: combattere gli stereotipi di genere che vedono la maternità come un ostacolo alla produttività lavorativa.
  5. Trasparenza salariale: adottare politiche di trasparenza nei salari per individuare e ridurre le differenze retributive ingiustificate.

Conclusioni

Il rapporto tra gender pay gap e maternità è profondo e complesso. La maternità rappresenta un momento critico nella vita lavorativa delle donne, spesso traducendosi in una stagnazione salariale o una riduzione delle opportunità di carriera. Tuttavia, politiche di welfare efficaci, una maggiore equità nella distribuzione del carico familiare e un cambiamento culturale possono ridurre significativamente questa penalizzazione, portando a una maggiore parità di genere nel mondo del lavoro.