L'imperatore Lucio Domizio Aureliano (regno: 270-275 d.C.) fu una figura chiave nel tentativo di restaurare la stabilità dell’Impero Romano durante il periodo della Crisi del III secolo. Le sue riforme militari, economiche e religiose hanno lasciato un'impronta significativa. Le fonti antiche che parlano di Aureliano sono relativamente scarse e spesso di dubbia attendibilità, ma alcune citazioni rilevanti si trovano nella Historia Augusta, in Zosimo, e in Eutropio.
Riforme militari e difensive
Aureliano è famoso per aver rafforzato i confini e restaurato l'unità dell’Impero, sconfiggendo il Regno di Palmira e l’Impero delle Gallie. Nella Historia Augusta (Aurelianus, 39, 6) troviamo un riferimento alla costruzione delle mura aureliane a Roma.
Murum autem circa urbem exstruxit, quem hodie videmus, ne populus Romanus in summas redactus angustias barbarorum incursione vexaretur.
Riforme economiche e monetarie
Aureliano cercò di riformare il sistema monetario, compromesso da decenni di svalutazione. Introdusse un nuovo sistema monetario con il denarius antoninianus con una percentuale d’argento più alta. Fu una risposta alla svalutazione monetaria che affliggeva l’Impero. Nella Historia Augusta (Aurelianus 38, 4) leggiamo:
Argenteum denarium puriorem reddidit, annonam et vini copiam maxima cura administravit.
Riforma religiosa: culto del Sol Invictus
Aureliano promosse con forza il culto del Sol Invictus, tentando una sorta di unificazione religiosa dell’Impero, procedendo verso una religione di stato centralizzata, forse precursore delle politiche religiose di Diocleziano e Costantino. Nella Historia Augusta (Aurelianus 25, 3) leggiamo:
Templum Solis magnificum constituit, sacerdotes et amplissimum collegium instituit.
Altre riforme e azioni amministrative
Riformò il sistema di distribuzione degli alimenti a Roma e tentò di ridurre gli sprechi e la corruzione. Mirò infatti alla razionalizzazione dell’annona. Nella Historia Augusta (Aurelianus 35, 5) leggiamo:
Aboluit sportulas et annonam populi correxit.