The Divided Self (1960) è il libro più celebre dello psichiatra scozzese R.D. Laing, in cui propone una nuova interpretazione della schizofrenia, basata su un approccio fenomenologico ed esistenzialista. Invece di considerare la schizofrenia come una malattia meramente biologica, Laing la vede come un’esperienza umana che può essere compresa in termini di relazione tra l'individuo e il mondo sociale.
1. Il concetto di "Sé diviso"
Laing descrive la schizofrenia come una frattura tra due aspetti della personalità:
- Il falso sé: una maschera sociale adottata per proteggersi dall’ambiente ostile.
- Il vero sé: una parte interiore vulnerabile e isolata, incapace di esprimersi nel mondo esterno.
"The schizoid individual is not, in general, a person who has become split into two co-existing selves. Rather he is preoccupied with preserving his identity, and this he attempts to do by a system of inner defenses, among which is the feeling that he is not completely real."
(R.D. Laing, The Divided Self, 1960)
In altre parole, la persona schizofrenica non ha due sé distinti ma tenta disperatamente di preservare un senso di identità, spesso ritirandosi dal mondo reale.
2. La Fuga dalla Realtà
Per Laing, la schizofrenia non è una malattia nel senso medico tradizionale, ma una reazione a un mondo che la persona percepisce come minaccioso. Il paziente si dissocia dalla realtà per proteggere il suo "vero sé" dal dolore e dall’angoscia.
"The individual in the ordinary circumstances of living may feel more real in his fantasy than in his ‘real’ world. Indeed, he may become so detached from the real world that he comes to feel his body is one object among others in a world of objects."
(The Divided Self, 1960)
La persona schizofrenica può quindi vivere una vita più intensa e significativa nel proprio mondo interiore che nella realtà condivisa con gli altri.
3. La Schizofrenia come Esilio Esistenziale
Laing sostiene che la società stessa contribuisce a creare la schizofrenia attraverso aspettative e norme opprimenti. Le persone schizofreniche spesso crescono in ambienti familiari in cui vengono negate le loro esperienze soggettive, portandole a sviluppare un senso di disconnessione.
"He is constantly in jeopardy in his own world, as it is a world he creates, and in which he must at all times remain."
(The Divided Self, 1960)
In altre parole, la schizofrenia può essere vista come una strategia estrema per sopravvivere in un mondo che nega l'esperienza soggettiva dell'individuo.
4. Critiche alla Psichiatria Tradizionale
Una delle idee più rivoluzionarie di Laing è la critica alla psichiatria convenzionale, che spesso etichetta la schizofrenia come una semplice disfunzione cerebrale, senza considerare il contesto esistenziale e relazionale.
"Madness need not be all breakdown. It may also be breakthrough."
(The Divided Self, 1960)
Qui Laing suggerisce che la follia può essere anche un processo di trasformazione, un tentativo dell’individuo di trovare un significato più autentico nella propria vita.
5. Implicazioni Filosofiche ed Esistenzialiste
L'approccio di Laing è fortemente influenzato dalla fenomenologia (Husserl, Heidegger, Sartre) e dall'esistenzialismo. Egli tenta di comprendere l’esperienza interiore del paziente invece di ridurla a sintomi clinici.
"We are not scientists but artists, exploring the human condition from the inside out."
(The Divided Self, 1960)
Laing invita quindi a considerare la psichiatria come un'arte, piuttosto che una scienza esatta, incentrata sulla comprensione dell’esperienza soggettiva.
Conclusione: Un Libro Rivoluzionario
The Divided Self ha cambiato il modo in cui la schizofrenia è stata vista nel XX secolo, sfidando le concezioni mediche tradizionali e introducendo un approccio più umanistico. L'opera ha influenzato il movimento dell'antipsichiatria e continua a essere letta e discussa oggi.