La parola "cultura" ha una storia ricca e stratificata che affonda le sue radici nel latino classico, per poi evolversi nel corso dei secoli attraverso diverse sfumature semantiche. Comprendere l'etimologia del termine significa anche cogliere l'evoluzione concettuale delle idee a esso associate, dalle pratiche agricole dell'antichità fino ai complessi sistemi simbolici e cognitivi dell'età moderna.
Origine latina: colere e cultura
L'origine più antica del termine si trova nel verbo latino colere, che significava "coltivare", "abitare", "prendersi cura", "onorare". È un verbo estremamente polisemico, che indicava tanto il lavoro nei campi quanto la venerazione degli dei. Da colere derivano numerosi termini latini, tra cui cultus (coltivazione, adorazione, stile di vita) e cultura.
Il sostantivo latino cultura appare già in autori come Cicerone, che ne fa un uso figurato di notevole rilevanza. In Tusculanae Disputationes, Cicerone scrive:
"cultura animi philosophia est" — "la filosofia è la coltivazione dell'animo".
Qui il termine cultura viene impiegato in senso metaforico per indicare la formazione dell’individuo, la cura del pensiero e delle virtù interiori, proprio come si coltiva un campo. L’associazione tra agricultura (coltivazione della terra) e cultura animi (coltivazione dell’animo) diventa un paradigma filosofico e pedagogico fondamentale.
Dall'agricoltura alla mente
L’evoluzione semantica del termine continua nel Medioevo, dove cultura mantiene un significato legato prevalentemente alla religione e alla formazione teologica. Solo a partire dal Rinascimento e, con maggiore evidenza, dall’Illuminismo, il termine acquista una connotazione più vicina a quella moderna: il processo educativo, intellettuale, estetico e morale che caratterizza l’essere umano.
Nel francese antico compare la forma culture intorno al XIII secolo, con significato agricolo. È solo nel XVIII secolo che il filosofo tedesco Johann Gottfried Herder (1744–1803) attribuisce a Kultur un significato antropologico, come insieme di conoscenze, credenze, arti, costumi e istituzioni condivisi da un popolo. Questo concetto si afferma successivamente in tutta l’antropologia moderna.
Cultura come sistema simbolico
Nel XX secolo il termine "cultura" viene ridefinito ulteriormente con l'avvento delle scienze sociali. L'antropologo Edward B. Tylor, nella sua opera Primitive Culture (1871), fornisce una definizione ancora oggi influente:
"Culture or Civilization, taken in its wide ethnographic sense, is that complex whole which includes knowledge, belief, art, morals, law, custom, and any other capabilities and habits acquired by man as a member of society."
Con Tylor, il concetto di cultura abbandona ogni legame con la coltivazione della terra per diventare un sistema organico e simbolico, una rete di significati condivisi che definisce l’identità collettiva.
Conclusione
L’etimologia della parola "cultura" testimonia un cammino affascinante: da atto materiale a pratica spirituale, da metafora filosofica a concetto antropologico. Il termine conserva ancora oggi tracce della sua origine, come nel modo in cui parliamo di "coltivare interessi", "crescita culturale" o "terreno fertile per le idee". Ogni uso moderno di "cultura" riecheggia il verbo colere: un continuo prendersi cura, che è tanto della terra quanto dell’umano.