Ammiano Marcellino (Ammianus Marcellinus) è stato uno storico romano di lingua latina attivo nel IV secolo d.C., autore della celebre opera Res Gestae, un'importante fonte per la storia dell'Impero Romano nel tardo IV secolo.
L'opera: Res Gestae
L'opera Res Gestae era originariamente composta da 31 libri, ma ci sono pervenuti solo gli ultimi 18 libri (dal XIV al XXXI). I primi tredici, che narravano la storia da Nerva (96 d.C.) fino a Costantino, sono andati perduti. I libri conservati coprono invece il periodo dal 353 al 378 d.C., concentrandosi sugli eventi dell'epoca di Costanzo II, Giuliano l'Apostata, Gioviano e Valente.
Ammiano scrive in latino tardo, con un linguaggio ricco e a volte arcaizzante, fortemente influenzato dalla tradizione storiografica di Tacito. Egli stesso era greco di nascita, probabilmente di Antiochia, e si nota in lui una profonda conoscenza della cultura ellenica.
Temi principali delle Res Gestae
Fedeltà alla tradizione storiografica romana
Ammiano si pone come continuatore di Tacito, sia nello stile sia nella visione critica della politica romana."Rerum gestarum libri qui extant, ab excessu Nervae usque ad mortem Valentis, qui imperavit annos quattuor et decem."
(Res Gestae, incipit perduto – ricostruito sulla base della tradizione)Il regno di Giuliano l'Apostata (361-363 d.C.)
Ammiano era un ufficiale dell'esercito e accompagnò Giuliano nella sua campagna contro i Persiani. Giuliano è descritto con grande ammirazione, enfatizzandone le qualità militari e morali."Princeps erat naturae bonitate praestans et, quantum mortalium facultates capiunt, perfectus."
(Res Gestae XXV, 4, 1)
("Era un principe eccellente per bontà naturale e, per quanto è concesso alle capacità umane, perfetto.")"Inter haec tamen Iulianus nihil anxius, sed numine quodam destinoque ductus, per hostiles paludes, quae inhorruerant, penetravit et Persas ignaros oppressit."
(Res Gestae XXIV, 6, 1)
("Nel frattempo, Giuliano, per nulla ansioso, ma guidato da una sorta di provvidenza divina e destino, penetrò attraverso le paludi ostili e colse di sorpresa i Persiani.")Critica alla decadenza morale e militare dell'Impero
Ammiano mostra un forte senso critico verso la corruzione e la mollezza dell’aristocrazia romana, in particolare quella di Roma e Costantinopoli."Roma quondam orbis caput, nunc aula luxuriae et deliciarum."
(Res Gestae XIV, 6, 14)
("Roma, un tempo capitale del mondo, ora è una corte di lusso e piaceri.")"Iamque plebs urbana, desidiosa et mollis, nihil aliud quam circenses et panem postulabat."
(Res Gestae XIV, 6, 25)
("Ormai la plebe urbana, pigra e molle, non chiedeva altro che giochi circensi e pane.")La Battaglia di Adrianopoli (378 d.C.)
Ammiano descrive con dettaglio la terribile sconfitta dell’imperatore Valente contro i Goti, un evento cruciale che preannuncia la caduta dell’Impero Romano d’Occidente."Prostrato imperatore, Romana res periclitabatur in extremis."
(Res Gestae XXXI, 13, 18)
("Con l'imperatore abbattuto, la potenza romana era in pericolo estremo.")"Innumerabiles barbari, cum impetu irruerunt, Romanorum aciem, nullis ordinibus servatis, impetu obruerunt."
(Res Gestae XXXI, 13, 7)
("Un numero incalcolabile di barbari si lanciò all'attacco con impeto, travolgendo la schiera romana senza lasciare spazio all'ordine.")
Stile e influenza
Ammiano è spesso lodato per il suo realismo e la sua vivacità narrativa, ma il suo stile è anche caratterizzato da:
- Descrizioni dettagliate (a volte prolisse) di eventi e battaglie.
- Interesse per fenomeni naturali e superstizioni (es. terremoti, comete, presagi).
- Critica alla società e alla corruzione (in particolare della corte imperiale e dell'aristocrazia).
Il suo stile, pur ricco e ricercato, è considerato meno elegante rispetto a quello di Tacito. Tuttavia, rimane una delle fonti più preziose per la conoscenza del IV secolo d.C.
Conclusione
Le Res Gestae di Ammiano Marcellino rappresentano l'ultima grande opera storiografica della tradizione classica. Con una narrazione ricca di dettagli e un tono spesso critico, Ammiano offre un quadro vivido del declino dell'Impero Romano, prefigurando la sua caduta nel V secolo.