Ronald Syme su Tacito

Ronald Syme (1903-1989), uno dei più influenti storici del mondo antico, ha dedicato numerosi studi all'opera di Publio Cornelio Tacito, il grande storico romano del I e II secolo d.C. La sua interpretazione di Tacito è strettamente legata alla sua visione della politica romana e alla sua esperienza personale durante il XX secolo, in particolare con l'ascesa dei regimi totalitari.

Syme e Tacito: il contesto dell’analisi

Syme si è distinto per il suo approccio "realistico" alla politica romana, influenzato dalla sua opera principale, The Roman Revolution (1939), in cui analizzò la fine della Repubblica e l'ascesa di Augusto in termini di lotte di potere tra élite. Lo stesso metodo è stato applicato a Tacito, interpretandolo non solo come storico, ma come un intellettuale che scriveva in un'epoca di dominio imperiale.

I principali lavori di Syme su Tacito

Il contributo più importante di Syme su Tacito è il monumentale "Tacitus" (1958), un'opera in due volumi che rimane uno studio fondamentale sullo storico romano. In questo lavoro, Syme affronta diversi aspetti di Tacito:

  • Lo stile e la retorica: Syme enfatizza la brevità e la potenza dello stile tacitiano, il suo uso dell'ironia e la sua abilità nel suggerire più di quanto non dica apertamente.
  • L'ideologia politica: Secondo Syme, Tacito era profondamente scettico nei confronti del potere imperiale, ma al tempo stesso consapevole della sua inevitabilità.
  • Le fonti e la metodologia storica: Syme dimostra che Tacito utilizzava fonti in modo selettivo, modellando la narrazione per rafforzare la sua visione del principato come sistema necessario ma moralmente corrotto.
  • La visione del principato: Tacito non era un repubblicano nostalgico, ma piuttosto un analista spietato della politica imperiale, mostrando il potere come un gioco di ambizione e intrighi.

Tacito come storico del potere

Uno dei concetti chiave del lavoro di Syme è che Tacito non era un moralista astratto, ma uno storico del potere. Per lui, il potere è sempre violento, e la politica è dominata da fazioni e lotte personali, più che da ideali astratti. Questo si riflette nel suo ritratto dei vari imperatori, da Tiberio a Nerone, e nei suoi giudizi sulle élite senatorie.

Paralleli con il XX secolo

Syme non nasconde il suo interesse per i paralleli tra il mondo di Tacito e le dittature del XX secolo. Vede nel regime imperiale romano un sistema simile ai regimi autoritari moderni, con la loro necessità di propaganda, il controllo della storia e la manipolazione delle élite. Questo aspetto ha reso il suo studio su Tacito particolarmente influente anche al di fuori del mondo accademico.

L'eredità di Syme nella Tacitologia

Il lavoro di Syme ha avuto un impatto duraturo sulla comprensione di Tacito, influenzando generazioni di studiosi. Ha contribuito a smantellare l'idea di un Tacito semplicemente "nostalgico della Repubblica", rivelandolo come un osservatore acuto del potere e della sua corruzione.

Conclusione

L'interpretazione di Tacito da parte di Syme rimane una delle più autorevoli e innovative del XX secolo. Il suo "Tacitus" (1958) è ancora oggi un'opera imprescindibile per chi studia lo storico romano, offrendo un'analisi penetrante del suo pensiero, del suo metodo e della sua visione della storia.